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Mirko Basaldella - Profeta

Bronzo, 1969 /54x10x11 cm


TESTO CRITICO DELL'OPERA


Il contatto con il Messico Azteco, gli Indiani d’America e le frenetiche città americane degli anni Cinquanta spinge Basaldella a mettere in luce, attraverso il mezzo scultoreo, elementi dell’immaginario mitico dei popoli antichi in mezzo alla civiltà industriale. La figura solida e frantumata in segni/simboli del Profeta si estende nello spazio in una tensione sacrale e in una presenza vigorosa che resta in attesa della partecipazione attiva dello spettatore che con i suoi molteplici punti di vista contribuisce alla sua lenta trasfigurazione. L’intenzione dell’artista è quella di rappresentare un uomo che segue le sue visioni ed è in continua lotta fra luce e oscurità e che è incaricato di restituire al mondo il senso magico dell’esistenza. (Annaclara Di Biase)


BIOGRAFIA


Compie i suoi studi all'Accademia di belle arti di Firenze e alla Scuola di arti applicate di Monza, sotto la guida di Arturo Martini. Nel ’34 si trasferisce a Roma dove stringe sodalizio artistico con Corrado Cagli del quale più tardi sposerà la sorella Serena. Nel ’35 partecipa alla II Quadriennale romana – dove espone anche nel ’39, ’59, ‘60 e ’65, ’66. Nel 1936 espone alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno tiene la sua prima personale alla Galleria della Cometa a Roma e, due anni dopo, espone i propri disegni alla corrispondente sede di New York. Tra il ’40 e il ’42 realizza un altorilievo in marmo per il palazzo Assistenza Sociale all’EUR a Roma. Su scala monumentale modella e dipinge tra il 1951 e il ’52 il “Soffitto” della sala delle assemblee generali, del Palazzo della FAO a Roma, corredato da vetrate policrome. Del ’55 sono due altorilievi in mosaico con figure allegoriche per una filiale della Banca Nazionale del Lavoro a Roma anno in cui partecipa alla mostra Documenta a Kassel e vince il premio internazionale di scultura alla III Biennale di S. Paolo del Brasile. Nel 1957 è nominato direttore del Laboratorio di design della Harvard University in Massachusetts, dove crea sculture monumentali per collezioni pubbliche e private. Trascorre le estati in Italia e partecipa a esposizioni collettive. Nel 1959 riceve il premio per la scultura all'Accademia Nazionale dei Lincei, nel 1962 è eletto membro dell'Academy of Arts and Sciences, e nel 1966 riceve il primo premio alla Quadriennale di Roma. Mirko muore a Cambridge, Massachusetts, il 24 settembre 1969.