Accessibilità – Museo Tattile Statale Omero
Accessibilità: una parola che cambia il suo significato; non più un insieme di interventi per alleggerire la vita di categorie svantaggiate che vengono finalmente invitate a partecipare in qualche modo al banchetto della cultura, magari dopo che è stato servito il piatto forte.
Accessibilità significa riconoscere a tutti i commensali un pari diritto di sedersi a tavola quando questa viene imbandita. Si tratta di una vera rivoluzione culturale: i beni della cultura sono di tutti e per tutti e l’offerta deve tenerne conto nell’atto stesso in cui viene progettata. Non si tratta di un’opzione “aggiuntiva”, ma di un obbligo sociale che cambia l’organizzazione, adegua la struttura, rivede i contenuti, trasforma gli stessi concetti di arte e di cultura. Il riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti e delle opportunità è una conquista della democrazia. Come tutte le rivoluzioni culturali anche questa ha bisogno di tempi lunghi prima che possa penetrare nelle coscienze e nei cervelli. Siamo solo all’inizio, ma si tratta di un viaggio senza ritorno. Il Museo Omero di Ancona è un antesignano nel propugnare il nuovo verbo perchè è stato il primo ad averne fatto la propria missione affrontando il caso più difficile e delicato: in una società che privilegia il vedere su tutti gli altri sensi, il Museo Omero si è posto il problema dell’integrazione culturale dei ciechi in campo artistico. Ma, come sempre, i successi di una categoria svantaggiata si traducono in un beneficio per tutta la comunità. Grazie al Museo Omero tutti, non solo i ciechi, si accorgono che la natura li ha dotati di una straordinaria possibilità di conoscenza e di piacere estetico: il tatto.
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